L’Osservatorio Giurismatico nasce per approfondire ed osservare l’applicazione della tecnologia al diritto, al complesso di norme che da sempre regola – o dovrebbe regolare – i rapporti tra soggetti.
Questa attività necessita di studio ed approfondimento costante, e di una attenta osservazione delle circostanze. Con questo spirito, e con il desiderio di contribuire alla conoscenza giuridica, ospitiamo con piacere la pubblicazione del lavoro di tesi di Caterina Barberi, che ha recentemente conseguito il Masters’ Degree in Business Law presso l’Université Paris Nanterre.
Il suo lavoro, che verrà proposto in più puntate, si intitola “The introduction of legal tech and artificial intelligence in the field of dispute resolution and the legal consequences of automated decision-making: a comparative analysis of France and the United Kingdom“.
Siamo molto contenti che il legaltech inizi ad essere percepito non solo come un trend di mercato, o un adeguamento dei mezzi a disposizione del giurista di oggi – una volta carta, penna e biblioteche piene di libri, oggi un pc, un tablet e molte banche dati – ma come una evoluzione necessaria del diritto che deve essere studiata, approfondita e divulgata.
Nell’abstract dell’elaborato troviamo l’assunto di partenza:
Legal tech, but more generally automated systems, can pose real threats to the current values of justice. The risks of careless and unverified automation are similar or even potentially more severe than those encountered in the traditionally slow, costly, and unsatisfactory (sometimes even unfair?) justice systems. In addition, algorithmic discrimination is a real challenge that is already occurring and must urgently be addressed and remedied. The law is adaptable: the legal system should accommodate to the upcoming innovations by multiplying positive outcomes through the cautious use of new technology.
L’introduzione può essere letta da questo LINK.
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