Recentemente è stata emessa la prima sentenza prodotta dal sistema ChatGPT: l’intelligenza artificiale, basandosi sulle funzionalità di un algoritmo, si è espressa in merito ad un assegno di mantenimento segnando un punto di svolta nel campo dell’evoluzione del diritto. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sotto un profilo giurisprudenziale, si sta notevolmente diffondendo: il software sviluppato da OpenAI, utilizza un algoritmo capace di esaminare grandi quantità di dati e prendere conseguenti decisioni che si fondano su queste analisi. In questo caso ChatGPT è stato utilizzato per determinare la somma relativa al mantenimento familiare che un padre era tenuto a versare al minore in una causa che ha avuto luogo in Perù.
I genitori di una bambina, che per comodità prenderanno i nomi di “Tizio e Caia”, sono stati coinvolti in una controversia familiare relativa all’assegno di mantenimento della figlia che il padre avrebbe dovuto versare. A tal proposito, la Corte Superiore di Giustizia di Lima Sud, ha preso la decisione di utilizzare l’intelligenza artificiale ChatGPT per determinare il quantitativo di denaro a cui ammontava il mantenimento basandosi sull’algoritmo dell’IA. In sintesi, ChatGPT, esaminando i redditi dei genitori, ha stabilito che il padre (tenente dell’esercito peruviano) aveva l’obbligo di versare il 20% del suo reddito come assegno di mantenimento alla figlia, commisurando vari fattori, tra cui le esigenze del minore, le possibilità economiche dei genitori e le vicende personali di entrambe le parti. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale di Chat Gpt è stato calcolato che, con i suoi guadagni, il padre può disporre del 78,10% delle sue risorse, mentre la madre del restante 29,90%. Calcolando altresì alcuni dati attinenti all’aspettativa di vita dell’uomo è stato dichiarato che contributo mensile di 781 pen posto a carico dell’uomo rappresenta il 21,34% del suo reddito di 3.659 pen: le somme complessivamente versate dal padre rientrano nella soglia del 60% del reddito.
Bisogna però comprendere, in generale, quali sono le implicazioni dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella determinazione del suddetto mantenimento. In questo scenario, l’importanza dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella determinazione del mantenimento consiste nella constatazione di una maggiore oggettività e tecnicità che viene attribuita a tali decisioni. Grazie all’IA, si riduce la discrezionalità propria di questi processi, determinando il mantenimento secondo criteri equi, ragionevoli e proporzionali. In genere, l’uso di ChatGPT in Europa è attualmente circoscritto per via di una serie di preoccupazioni relative alla privacy ed alla protezione dei dati personali: a seguito di richieste di chiarimento da parte del Garante della Privacy, in Italia, ad esempio, l’uso di ChatGPT è stato sospeso dalla stessa società titolare dell’IA.
Tendenzialmente il futuro dell’intelligenza artificiale nel campo del diritto sta attraversando diverse fasi evolutive: senza dubbio, la sentenza in questione segna una svolta ed implica necessari spunti di riflessione. La suddetta esperienza in Perù rappresenta un passo importante nel mondo delle IA applicate al campo del diritto, ma al contempo per garantire il successo e l’efficacia dell’IA in questo settore, sarà importante avere la capacità di affrontare le sfide legate alla privacy e alla protezione dei dati personali.
In conclusione, il forte impatto dell’intelligenza artificiale nelle aree del sistema legale comporterà indubbiamente a numerosi vantaggi: potrà velocizzare le ricerche giuridiche insieme ai processi decisionali, migliorerà l’efficienza, ridurrà il carico degli “addetti ai lavori” ed infine garantirà un approccio più imparziale, senza dimenticare la tutela della privacy e dei dati personali, che va assicurata nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti.
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