La tecnologia blockchain e la finanza tradizionale si stanno evolvendo anche in Italia, grazie all’applicazione di un regolamento europeo che consentirà lo scambio di strumenti finanziari come azioni e obbligazioni sotto forma di token. In tempi recenti il Consiglio dei ministri ha adeguato l’ordinamento nazionale alle disposizioni del Regolamento Ue 2022/85: si tratta dell’emanazione di un decreto legge che presenta gli elementi per un adattamenti alle norme europee sulla “tokenizzazione” degli asset finanziari. Si registra dunque la presenza di un nuovo regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia a registro distribuito (Dlt pilot regime), che sta fungendo da pioniere per il settore della finanza digitalizzata. Alla luce di tali novità si prevede inoltre una semplificazione della regulatory sandbox, volta a sperimentare un nuovo iter di attività di innovazione tecnologica nel settore bancario, finanziario e assicurativo. Facendo un passo indietro, è importante sottolineare che ai Paesi dell’Unione è stato chiesto di pubblicare entro il 23 marzo 2023 le regole nazionali che rendono applicabili negli ordinamenti nazionali il Regolamento (UE) 2022/858.
Il decreto, di cui sopra, prevede “l’emissione, circolazione e negoziazione di determinati strumenti finanziari sotto forma di token” includendo azioni, obbligazioni, titoli di debito emessi dalle s.r.l., eventuali ulteriori titoli di debito che possono essere emessi alla luce delle normative italiane, le ricevute di deposito attinenti a obbligazioni e altri titoli di debito, strumenti del mercato monetario disciplinati dalla regolamentazione taliana e infine azioni relative a organismi di investimento collettivo del risparmio italiani, il tutto, al fine di “digitalizzare asset finanziari già esistenti in analogico o emettere asset digitali nativi, che nascono come token sulla specifica blockchain in cui sono stati generati”.
Il decreto legge prevede la regolamentazione di transazioni di titoli sotto forma di token, come:
- azioni,
- obbligazioni,
- titoli di debito emessi dalle società a responsabilità limitata,
- altri titoli di debito che possono essere emessi ai sensi della legge italiana,
- ricevute di deposito relative a obbligazioni e altri titoli di debito,
- strumenti del mercato monetario regolati dal diritto monetario italiano,
- azioni o quote di organismi di investimento collettivo del risparmio italiani.
Il progetto in questione segue quanto l’Unione europea ha evidenziato, grazie al Regolamento 2022/858: i Paesi membri saranno tenuti a pubblicare regole nazionali nei loro ordinamenti per rendere applicabile il regime per le infrastrutture di mercato basate su blockchain ed il Governo italiano di fatto star introducendo «disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale». Si sta dunque concretizzando l’efficienza dei prodotti finanziari digitalizzati che derivano da smart contract con proprietà auto-esecutive ed i processi di disintermediazione e riduzione dei costi per gli utenti mantenendo un elevato livello di trasparenza. Tali novità strutturali all’interno nel nostro sistema di digitalizzazione comportano dei notevoli interrogativi circa gli eventuali investimenti in un token di un bond digitale: questo, a differenza dei soliti frazionamenti di Borsa che per un Btp ammontano a 1.000 euro, potrebbe essere suddiviso in quote più piccole che possano consentire ai più giovani l’acquisto di un Btp a – potenzialmente – solo 100 euro.
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