ChatGPT è un sistema di chatbot – virale – basato sull’intelligenza artificiale in grado di scrivere testi, e-mail, poesie e persino svolgere attività di coding. L’era digitale ha portato con sé innumerevoli vantaggi, dalla comunicazione istantanea all’accesso senza precedenti alle informazioni. Tuttavia, poiché ci si affida sempre più alla tecnologia per tutte le comunicazioni ci si sta lasciando alle spalle enormi quantità di informazioni personali che possono essere raccolte, archiviate e condivise da aziende, governi e altre organizzazioni. Questo è il motivo per cui la privacy è importante, poiché consente alle persone di mantenere l’autonomia e il controllo sulle informazioni personali e sul proprio comportamento.
Attualmente tutte le informazioni personali risultano estremamente preziose e possono essere utilizzate per una varietà di scopi, come pubblicità mirata, manipolazione politica e persino sorveglianza ed è qui che entra in gioco la crittografia end-to-end, ossia una tecnica che consente una comunicazione sicura crittografando i dati sul dispositivo del mittente, in modo che possano essere decrittografati solo sul dispositivo del destinatario. La crittografia end-to-end svolge un ruolo fondamentale nella protezione dei nostri diritti politici e civili. In una società in cui le persone si sentono libere di esprimere le proprie opinioni senza timore di ritorsioni, può fiorire un solido mercato di idee. Al contrario, in una società in cui la privacy non è rispettata, gli individui possono sentirsi sotto costante sorveglianza e possono autocensurarsi per evitare ritorsioni: ciò può avere un effetto dissuasivo sulla libertà di parola.
In sintesi, la privacy è un diritto fondamentale che ci consente di mantenere l’autonomia e il controllo sulle nostre informazioni personali e sul nostro comportamento. È essenziale per la protezione dei diritti politici e civili, ma soprattutto per la protezione e gestione della sicurezza nelle interazioni umane, al fine di preservarne la sicurezza. La crittografia end-to-end è un potente strumento che può aiutare a proteggere la nostra privacy nell’era digitale, garantendo che le nostre comunicazioni siano sicure e private.
Alla luce delle sue sposte considerazioni, ChatGPT non è altro che un software di IA, disponibile in varie modalità sul mercato, che si avvale del GPT-3, un avanzato modello di previsione linguistica e deep learning, pronto a generare testi di ogni tipo: sussiste quindi la richiesta dell’utente di sfornare un certo tipo di testo che viene redatto autonomamente. La produttrice di ChatGPT è OpenAI, la società americana che sta sviluppando nuovi prodotti ma in questo scenario i rischi non mancano, specialmente in ambito di sicurezza informatica.
Analizzando i termini e condizioni d’uso (TOS) che vengono accettati dagli utenti utilizzatori dal 13 dicembre scorso, bisogna porre attenzione alla presenza online di TOS particolari applicabili solo ai c.d. Beta Services (ovvero “alpha, preview, early access, or beta basis”), a DALL-E (per le immagini) e a OpenAI Codex (per il coding). A questi, si applica il diritto della California, ma in considerazione del diritto locale che non è detto non possa applicarsi la medesima stessa modalità di accettazione dei TOS, mettendo in dubbio la reale vincolatività dei protocolli. Dunque, la c.d. “policy”, disponibile dal 19 settembre 2022, si riferisce esclusivamente alla normativa californiana sulla privacy. Fornendo e utilizzando i dati che circolano attraverso ChatGPT, bisogna prendere in considerazione precise cautele volte all’adozione di sistemi di messaggistica, con apposite policy aziendale d’uso. Da anni si susseguono cause giudiziarie, portate avanti da chi reputa che i propri diritti siano stati violati (si cita ad esempio la causa intentata da Getty Images per l’uso non autorizzato delle immagini incluse nei proprio big data del sistema).
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