Durante il primo mese di lockdown in Italia, il traffico Internet globale è cresciuto del 30% a causa della pandemia in corso, portando l’incremento dei byte consumati ad un totale dieci volte superiore rispetto al dato medio rilevato ogni mese.
Ad oggi ci si domanda cosa effettivamente rimarrà di questo contesto digitale appena si tornerà ai ritmi antecedenti all’emergenza Covid-19, dal momento che non si comprende ancora se sarà necessario “mantenere” forme di organizzazione del lavoro smart, anche per quelle attività professionali non nativamente digitali.
Secondo le autorità, il momento attuale può essere definito come “lock&open”, ovvero un periodo durante il quale non è ancora possibile analizzare un potenziale peggioramento del contagio, motivo per cui il lavoro da remoto continuerà ad essere massicciamente applicato, come peraltro confermato dalle decisioni di Twitter ed altri player internazionali.
Anche gli studi legali si trovano ad affrontare la decisione sull’utilità di mantenere una “struttura digitale”, anche al fine di poter capitalizzare questa digital transformation per rimanere connessi con un mercato liquidi e in continua evoluzione. cui si devono tenere in considerazione importanti fattori quali il rapporto tra con la redditività dello studio professionale e lo shift del sistema produttivo italiano alla luce di un contesto digitale di e-commerce.
Questa scelta deve essere affrontata in due passaggi: Il primo è quello di una rigorosa analisi SWOT, segnando i punti di forza, i punti di debolezza le opportunità ed i rischi di una determinata esperienza professionale in questi mesi di lockdown, alla luce della quale tracciare un primo bilancio dei punti di favore o di sfavore nei confronti della produttività effettiva del periodo indagato. Il secondo passaggio è quello volto ad analizzare l’organizzazione interna, ed ai canali di comunicazione (presenza sul web, social media, ecc.) e di collaborazione, al fine di comprendere se sia possibile rendere permanente la conversione digitale fino ad ora adottata per motivi di necessità.
Per sviluppare il processo di digital transformation sono dunque necessari strategia e strumenti giusti: per diventare protagonisti dell’innovazione, gli studi legali non devono avere il timore di cambiare.
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