La produzione di informazione digitale e la diffusione di servizi interattivi sono fenomeni che hanno totalmente stravolto le condizioni di accesso alla conoscenza ed il modo di distribuzione dei contenuti. Tuttavia, lo strumento informatico è sempre più determinante nell’attività di diffusione e reperimento di notizie, ovvero per informare ed essere informati. Nel panorama in cui si includono piattaforme informative disponibili in rete (blog, piattaforme di social network, forum, giornali ecc.) è sempre più complesso identificare una disciplina univoca applicabile agli aspetti critici delle forme di manifestazione del pensiero tramite la Rete.
Non c’è dubbio che la produzione di informazione digitale sia diventata una delle risorse più importanti per la crescita economica e l’incremento della capacità creativa e innovativa: i prodotti digitali riscuotono un successo sempre maggiore, contribuendo l cambiamento di abitudini consolidate, ma allo stesso tempo hanno una tutela giuridica molto frammentata.
All’interno di un contesto caratterizzato da una netta separazione tra media e contenuti, i modelli tradizionali di regolamentazione sono stati messi in crisi ed il crescente sviluppo di nuovi saperi e conoscenze, da cui derivano situazioni del tutto nuove che ridefiniscono categorie giuridiche.
Il regime giuridico applicabile all’informazione digitalizzata è sostanzialmente una combinazione di diverse discipline afferenti a contesti affini, una stratificazione di previsioni normative, direttamente o indirettamente connesse ai nuovi prodotti tecnologici e ai diritti digitali. Per non approfondire in questa sede il fatto per cui, mentre consultiamo l’edizione on line di un quotidiano o di un portale di informazioni, probabilmente accettiamo cookies che ci riproporranno quei mezzi di informazione prima di altri, quindi indirizzando notizie e approfondimenti a cui abbiamo accesso.
I diritti connessi alla proprietà intellettuale offrono una protezione giuridica alla quale si affidano autori, imprese e ricercatori per tutelare le creazioni che sono frutto d’ingegno, e quei medesimi diritti definiscono quale uso legittimo possa essere fatto di un’opera creativa e rimangono essenziali per assicurare la tutela degli autori.
L’avvento di Internet, tuttavia, ha sollevato nuovi problemi, rendendo più difficile trovare un equilibrio tra i differenti interessi in gioco, e, nel contesto dell’economia dell’informazione, la componente base è caratterizzata da un progressivo spostamento dalla vendita di beni verso la vendita dell’accesso a servizi resi da tali beni. Basti pensare a quei software o AI oggi in grado di produrre contenuti dopo aver assimilato informazioni: questi prodotti devono essere tutelati? Gli autori, sebbene soggetti digitali, come e perché devono ricevere adeguata protezione?
In queste circostanze, il ruolo del diritto è quello valutare la rilevanza e l’impatto delle nuove forme di comunicazione mediate dalle reti di computer, il loro potenziale sulla democratizzazione della libertà di espressione e le incognite in termini di conflitto tra diritti.
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