Quando parliamo di produzione intelligente, in realtà si discute di consumo di dati: negli ultimi anni, le aziende moderne hanno gestito un incremento della concorrenza e cambiamenti senza precedenti nelle richieste e nelle aspettative dei consumatori. La raccolta e l’analisi dei dati dei clienti aiuta le aziende a individuare tendenze e rischi e a gestirli al volo mentre la connessione digitale di tutte le macchine e le operazioni di produzione in un unico sistema basato sull’intelligenza artificiale fornisce l’accesso in tempo reale ai dati globali di tutte le aree di competenza. Il NIST (National Institute of Standards and Technology) definisce la produzione intelligente come: “sistemi di produzione collaborativi completamente integrati che rispondono in tempo reale per soddisfare le mutevoli richieste e condizioni in fabbrica, nella rete di fornitura e nelle esigenze dei clienti”.
La produzione intelligente si basa sulla connettività cloud e si tratta di una combinazione di creatività umana, macchine e risorse connesse digitalmente e sistemi e analisi basati sull’intelligenza artificiale. L’integrazione di intelligenza artificiale e strumenti intelligenti aiuta ad alimentare l’adattabilità e accelera la capacità di personalizzare gli output in base a dati e informazioni in tempo reale. Quando si parla di Industria 4.0 ci si riferisce alla Quarta Rivoluzione Industriale: col termine “rivoluzione” è usata perché ogni movimento industriale è stato alimentata da una sorta di tecnologia o invenzione che ha mutato l’intero scenario dell’imprenditoria.
Gli imprenditori di oggi riconoscono che queste tecnologie “Industria 4.0” possono trasformare le attività e rivoluzionare l’efficienza operativa al fine migliorare il mercato, in termini di competitività e produttività: l’implementazione di tale cambiamento su larga scala e velocità rimane una sfida dal momento che le aziende di tutto il mondo stanno attualmente affrontando un’incertezza senza precedenti, tra conseguenze della pandemia, aspetti attinenti alla geopolitica, i rischi derivanti dalla crisi energetica globale etc.
La pandemia globale ha trasformato gli impianti di produzione e per pura necessità, il 2022 è diventato realmente l’anno della trasformazione digitale. I dirigenti di produzione sono stati costretti ad adattarsi e ad adattarsi. Quando si tratta di connettività di produzione, “smart business” e “smart factories”, bisogna porre attenzione a svariati elementi, tra cui ad esempio i dispositivi Industrial Internet of Things: nel 2023 ci si concentrerà sull’automazione dei processi, in particolare con l’utilizzo della robotica. Si dice che gli strumenti IIoT aumentino la produttività fino al 160%. Queste applicazioni connesse aprono la porta a un’automazione diffusa in tutte le operazioni, dalle linee di assemblaggio alla gestione dell’inventario.
L’automazione, tramite applicazioni connesse come la robotica, produce un’enorme quantità di dati e richiede una parte importante della larghezza di banda della rete. Sono finiti i giorni in cui le operazioni di una struttura erano completamente alimentate con punti di accesso Wi-Fi pubblici o costose soluzioni cablate. L’attuale sfida consiste nella possibilità di supporto di una effettiva crescita, in cui centinaia di dispositivi wireless possono essere aggiunti senza problemi senza influire sull’affidabilità della rete e dei dispositivi e di fatto la soluzione consiste nella produzione di una rete provata dedicata, progettata esclusivamente per esigenze operative, introduce una maggiore larghezza di banda e copertura con livelli di sicurezza. In sintesi, il 2022 ha introdotto nuove prove di produzione connesse e con l’inizio del 2023 l’IIoT – alimentato dal 5G – e le reti private guideranno la complessiva produzione dei sistemi intelligenti.
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