Presso la sede della Farnesina, si è tenuta la prima Conferenza Nazionale dedicata alla creazione di un ecosistema di Cyber Capacity Building e tale evento segna un importante passo avanti per l’Italia nel contesto della sicurezza informatica globale. La Cyber Capacity Building è una delle quattro misure di prevenzione dei conflitti cyber previste dalle Nazioni Unite, e il suo obiettivo è quello di rafforzare le capacità di difesa e resilienza cibernetica del Paese. Attraverso questa iniziativa, l’Italia mira a proiettarsi su un livello internazionale, giocando un ruolo di primo piano nel garantire la sicurezza informatica e contribuendo alla stabilità del cyberspazio globale. La conferenza ha visto la partecipazione di esperti e leader del settore, che hanno discusso strategie e collaborazioni per costruire un ecosistema robusto e interconnesso, capace di fronteggiare le sfide sempre più complesse del panorama cibernetico mondiale.

La suddetta Conferenza Nazionale è stata volta a sviluppare un ecosistema di Cyber Capacity Building, tenutasi il 2 luglio presso la Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, aveva come obiettivo principale proiettare l’Italia nel panorama globale della sicurezza informatica. Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha sottolineato l’importanza di rafforzare la collaborazione tra enti pubblici, privati, mondo accademico e centri di ricerca per affrontare le minacce informatiche, cruciali per lo sviluppo socio-economico del Paese e la sua competitività internazionale nel settore della sicurezza cibernetica. La conferenza ha visto la partecipazione di esperti e operatori del settore, i quali hanno discusso le priorità operative e geografiche dell’Italia, promuovendo la cooperazione tra settore pubblico e privato. Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ha evidenziato l’importanza strategica dello sviluppo delle capacità nel campo della sicurezza informatica, paragonandolo alla forza militare ed economica di uno Stato, in quanto fondamentale per la sicurezza nazionale e lo stimolo all’innovazione economica.

Il concetto di Cyber Capacity Building (CCB), delineato nelle Linee guida dell’Unione Europea, si focalizza sul potenziamento delle istituzioni per rispondere efficacemente alla criminalità informatica e migliorare la resilienza cibernetica dei Paesi. Questa iniziativa, una delle quattro misure preventive dell’ONU per i conflitti cibernetici, include supporto tecnico e operativo da parte di partner internazionali come l’UE e l’ONU, indirizzato soprattutto ai Paesi in via di sviluppo. Il CCB comprende attività di formazione, consulenza, condivisione di best practices e ricerca, finalizzate a equipaggiare organizzazioni pubbliche e private con le competenze e gli strumenti necessari per migliorare la sicurezza informatica.

In conclusione, Bruno Frattasi, Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, ha sottolineato l’importanza della collaborazione pubblico-privato in un contesto di crescenti minacce informatiche e rapida trasformazione digitale a livello globale. Ha enfatizzato che la conferenza ha rappresentato un’opportunità per mappare le competenze nazionali e presentare le eccellenze italiane nel settore cyber a livello internazionale, promuovendo un impegno collettivo e una coesione d’azione. Il governo italiano considera la sicurezza informatica una priorità cruciale, vista la crescente esposizione delle infrastrutture critiche agli attacchi informatici. Tajani ha ribadito la necessità di cooperazione tra istituzioni, imprese e mondo accademico per creare un fronte comune contro le minacce cyber, inclusi gli attacchi derivanti dalla criminalità organizzata che sfrutta tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale. Ha inoltre ricordato l’accordo siglato con il Segretario di Stato americano durante il G7 di Capri per combattere la disinformazione, incluso il sostegno alla rete delle ambasciate italiane.