Il 12 marzo 2024, il Parlamento europeo ha approvato la versione definitiva della nuova direttiva sulla responsabilità per i prodotti difettosi, che mira a aggiornare la versione precedente del 1985 e ad introdurre nuove regole per i danni causati da prodotti tecnologici, compresi software e sistemi di intelligenza artificiale. Tale aggiornamento mira a semplificare l’accesso dei consumatori dell’UE al risarcimento dei danni causati da prodotti difettosi, introducendo importanti modifiche alla normativa esistente. Una delle principali novità introdotte è la semplificazione dell’onere della prova per i consumatori che richiedono il risarcimento, eliminando la soglia minima di danno di 500 euro. Con le nuove norme, il tribunale può presumere che il prodotto fosse difettoso, soprattutto in casi tecnici e scientificamente complessi, riducendo così la pressione sui consumatori nella dimostrazione della difettosità del prodotto. Inoltre, il tribunale può richiedere all’azienda di fornire informazioni utili per supportare le richieste di risarcimento da parte delle vittime.
Questa nuova prospettiva consente ai consumatori di ottenere risarcimenti non solo per i danni materiali, ma anche per le perdite non materiali, come danni medici per la salute psicologica o danni causati da dati distrutti o corrotti. Inoltre, l’estensione della responsabilità per i danni lenti ad emergere a 25 anni in casi eccezionali assicura una maggiore protezione per i consumatori. La direttiva amplia inoltre la responsabilità per i danni causati da prodotti difettosi a tutte le imprese con sede nell’UE che li vendono, inclusi produttori, importatori e rappresentanti. Questa norma si applica anche ai prodotti acquistati online al di fuori dell’UE, garantendo una maggiore tutela per i consumatori europei. Tuttavia, per preservare l’innovazione, le regole non si applicano al software open source. Mentre l’attenzione era focalizzata sull’AI Act, sembra che molti attori del settore tecnologico abbiano trascurato le potenziali implicazioni di questa nuova direttiva sulla responsabilità per i prodotti difettosi sull’innovazione. Una volta che il testo approvato sarà adottato dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sarà interessante vedere quali misure le aziende tecnologiche adotteranno per proteggersi da potenziali richieste di danni che potrebbero essere disruptive. Potrebbero essere necessarie spiegazioni più dettagliate sul funzionamento dell’IA o l’implementazione di nuove tecniche di registrazione dei log. La discussione su queste strategie sarà cruciale, specialmente dal punto di vista legale, considerando le implicazioni di questa nuova direttiva sulla responsabilità per i prodotti difettosi.
Il suddetto aggiornamento legislativo rappresenta un importante passo avanti nell’ambito della protezione dei consumatori, garantendo una maggiore chiarezza per gli operatori economici e un maggiore supporto per le vittime di prodotti difettosi. La nuova direttiva dovrà essere approvata anche dal Consiglio e entrerà in vigore 24 mesi dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. In definitiva, la nuova direttiva prevede che i tribunali nazionali debbano presumere la difettosità di un prodotto o il nesso causale tra il danno e la difettosità, quando la complessità tecnica o scientifica del prodotto rende eccessivamente difficile per il richiedente provarne la difettosità o il nesso causale. In particolare, chiarisce che in casi come quelli riguardanti sistemi di intelligenza artificiale, non dovrebbe essere richiesto al richiedente di spiegare dettagliatamente le caratteristiche specifiche del sistema AI o come tali caratteristiche complicano la dimostrazione del nesso causale.
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