L’intelligenza artificiale è passata, in pochi anni, da tema d’avanguardia ad argomento di attualità giuridica. L’impiego della tecnologia robotica è riscontrabile nel settore industriale, commerciale, manifatturiero ed in generale, nell’ambito dei processi produzione dei beni.
I primi tentativi di un approccio onnicomprensivo e sistematico alle questioni legate all’automazione intelligente e alle loro interazioni applicative con il diritto civile sono in fase di elaborazione all’interno delle istituzioni europee. L’impulso a queste iniziative è stato dato in occasione Risoluzione del Parlamento europeo, approvata nel febbraio 2017, recante «Raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica».
Nel mese di Aprile del 2021, la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di regolamento che pone le basi per affrontare i rischi associati all’uso dell’intelligenza artificiale (“AI”). La Proposta si applica ai sistemi di IA, definiti in senso lato come sistemi che sono “sviluppati con una o più delle tecniche e degli approcci elencati nell’allegato I e possono, per un dato insieme di obiettivi definiti dall’uomo, generare output come contenuti, previsioni, raccomandazioni o decisioni che influenzano gli ambienti con cui interagiscono“.
Sebbene la proposta dimostri che le istituzioni europee sono fortemente focalizzate sulle tecnologie innovative, analizza e propone anche potenziali soluzioni alle sfide derivanti dalle applicazioni dell’IA. La Proposta fornisce un approccio dettagliato ed equilibrato alla regolamentazione delle nuove tecnologie basato sul rischio, con particolare attenzione al regime di responsabilità del soggetto coinvolto nell’intera catena del valore.
Finora l’Unione Europea, pur riconoscendo che la legislazione è uno degli strumenti per promuovere lo sviluppo sostenibile dell’intelligenza artificiale, ha sempre fatto ricorso a strumenti soft-law per farlo: recentemente, nell’Ottobre 2020, il Parlamento europeo ha pubblicato alcune risoluzioni volte a definire i capisaldi della futura regolamentazione dell’IA, in particolare nei settori dell’etica, della responsabilità civile e del rapporto tra tecnologia e diritti di proprietà intellettuale. Infatti, gli orientamenti offerti dal Parlamento europeo in materia di regime della responsabilità civile sono serviti anche come punto di partenza per l’elaborazione delle disposizioni contenute nella Proposta e volte a stabilire gli obblighi dei fornitori e degli altri soggetti coinvolti nel ciclo di produzione, distribuzione, e l’uso di sistemi di intelligenza artificiale.
L’attuale Proposta è composta da 85 articoli e 9 allegati, la Commissione dà seguito a quegli strumenti di soft-law, segnando una pietra miliare nell’ambiziosa strategia digitale europea: essa compie un passo importante nel riempire gli spazi vuoti del libro bianco, che anticipava la necessità di sottoporre le applicazioni di intelligenza artificiale ad alto rischio a una regolamentazione più rigorosa, ma non era chiara nella sua definizione di “alto rischio“.
La proposta affronta ampiamente i problemi posti dallo sviluppo e dall’uso dell’IA, comprese le preoccupazioni sulla responsabilità derivante dall’uso dei sistemi di IA: la Commissione sta cercando di garantire che sia coerente e complementare alle iniziative presenti e future della Commissione, le quali mirano ad affrontare gli stessi problemi, compresa la revisione della legislazione settoriale sui prodotti (ad esempio, la direttiva macchine, la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti) e le iniziative relative a questioni di responsabilità, inerenti alle nuove tecnologie, compresi i sistemi di intelligenza artificiale.
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