Per la prima volta, quest’anno, l’intelligenza artificiale è stata utilizzata per controllare il plasma super caldo all’interno di un reattore a fusione, offrendo un nuovo modo per aumentare stabilità ed efficienza ed oggi, grazie all’azienda “DeepMind”, i ricercatori sono un passo più vicini all’estrazione di energia dal plasma più caldo della superficie del sole.
DeepMind, la società britannica che ha sede a Londra, ha collaborato con gli scienziati del Politecnico federale di Losanna (EPFL), in Svizzera, per creare una rete neurale in grado di controllare i campi magnetici all’interno del reattore a fusione Tokamak (TCV) dell’EPFL. È ormai noto il fatto che DeepMind stia controllando con successo il plasma di fusione nucleare costruendo ed eseguendo controller sul Tokamak a configurazione variabile (TCV) a Losanna, in Svizzera. Utilizzando un’architettura di apprendimento che combina RL profonda e un ambiente simulato, DeepMind produce controller che possono sia mantenere stabile il plasma che essere utilizzati per scolpirlo accuratamente in forme diverse. Questa “scultura del plasma” mostra che il sistema RL ha controllato con successo la materia surriscaldata e, cosa importante, consente agli scienziati di studiare come reagisce il plasma in condizioni diverse, migliorando la comprensione dei reattori a fusione.
Il processo, che rilascia grandi quantità di energia, è stato presentato come una fonte potenzialmente illimitata di energia pulita, ma una serie di sfide tecniche devono ancora essere superate: sulla Terra, gli scienziati usano i tokamak, ossia recipienti a forma di ciambella circondati da bobine elettromagnetiche, al fine di cercare di ricreare le reazioni di fusione nucleare che si verificano nello spazio ed i magneti in questi tokamak sono usati per “contenere” il plasma di idrogeno volatile, che è più caldo del nucleo del sole.
Si evince dunque il fatto che l’apprendimento automatico, governato da comunità di esperti, è pronto ad affrontare grandi sfide e accelerare la scoperta scientifica. I ricercatori di DeepMind stanno lavorando al fine di poter applicare questo approccio a campi diversi come la fisica quantistica, la matematica, la progettazione dei materiali, e molto altro ancora, per semplificare la risoluzione di svariate problematiche e garantire, infine, che l’IA sia sempre uno strumento posto a vantaggio dell’umanità. La dimostrazione da parte di DeepMind dimostra il potere dell’IA per quel che riguarda l’ausilio della comunità scientifica, prevedendo un nuovo livello di precisione nell’uso dell’IA in futuro. La società prevede, ad oggi, un upgrade della tecnologia trasformativa per le applicazioni di controllo industriale e scientifico negli anni a venire, con applicazioni che vanno dall’efficienza energetica alla medicina “personalizzata”.
Senza dubbio, si sta assistendo ad una effettiva rivoluzione dell’energia verde, grazie al primo utilizzo delle AI nella gestione del plasma di idrogeno, all’interno di un reattore a fusione, ed uno dei leader del suddetto progetto, Federico Felici (fisico dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Losanna ) ha annunciato che l’IA svolgerà un ruolo sempre più importante nel controllo futuro dei tokamak e nella scienza della fusione in generale: esiste un enorme potenziale per l’intelligenza artificiale, la quale al più presto potrà incrementare le sue potenzialità di controllo per attuare un miglioramento volto a capire come far funzionare tali dispositivi in un modo più efficace.
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