Il progetto BECCS (Bio-Energy with Carbon Capture and Storage) sta aprendo una nuova era per l’Italia nella lotta al cambiamento climatico e nella transizione ecologica. Mentre il riscaldamento globale continua a manifestarsi attraverso eventi estremi come incendi, inondazioni e siccità, l’urgenza di trovare soluzioni concrete per ridurre le emissioni di CO2 è più forte che mai. BECCS si inserisce proprio in questo contesto, puntando a catturare e stoccare permanentemente la CO2 biogenica prodotta durante la generazione di biometano, ridisegnando il futuro della decarbonizzazione. L’iniziativa, promossa da un consorzio di imprese italiane di spicco come Edison, Bonifiche Ferraresi e Duferco Energia, è un progetto pionieristico che prevede la cattura della CO2 generata durante la produzione di biometano, liquefacendola e stoccandola offshore. Con questa tecnologia, l’Italia si colloca tra i Paesi leader nella transizione verso un modello energetico sostenibile, contribuendo a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. Secondo le stime, l’implementazione di BECCS potrebbe permettere la rimozione di fino a 3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, una quantità paragonabile alle emissioni di 1,7 milioni di automobili, offrendo una soluzione concreta e innovativa per affrontare la crisi climatica.

Il cuore del progetto è situato a Ravenna, presso il sito di stoccaggio Ravenna CCS, una delle strutture più avanzate in Europa per lo stoccaggio permanente di CO2. Qui, la CO2 biogenica catturata sarà immagazzinata in sicurezza, facendo dell’Italia un punto di riferimento per lo sviluppo del mercato dei crediti di carbonio e per la gestione delle emissioni. La collaborazione tra settori diversi, come quello agricolo e quello energetico, è uno degli elementi chiave del progetto, che prevede la produzione di biometano a partire da biomassa agricola, creando una sinergia tra la sostenibilità ambientale e l’economia locale.

L’importanza di BECCS va oltre i confini nazionali: la tecnologia può essere applicata non solo alla produzione di biometano, ma anche in altri settori che generano bioenergia, come i termovalorizzatori alimentati da biomassa. La capacità del sistema BECCS di catturare e stoccare la CO2 in modo permanente lo rende un meccanismo con un impatto “carbon negative“, capace di rimuovere più CO2 dall’atmosfera di quanta ne venga emessa, contribuendo in modo sostanziale agli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea.

Tuttavia, per far sì che questa tecnologia possa esprimere tutto il suo potenziale, sarà necessario un quadro normativo solido e chiaro. Senza una regolamentazione adeguata e incentivi governativi, il processo di adozione di BECCS potrebbe incontrare degli ostacoli. Gli esperti ritengono che politiche mirate, come meccanismi di prezzo del carbonio e sistemi di scambio di emissioni, potrebbero stimolare la domanda di tecnologie come BECCS, spingendo la loro adozione su larga scala. In Europa e Nord America, si prevede che la domanda di soluzioni per la cattura e il sequestro di CO2 possa coprire fino al 65% delle emissioni residue, mentre in altre regioni del mondo, come l’Asia-Pacifico, il potenziale è stimato intorno al 20%.

In Italia, il Decreto Biometano del 2022 ha già tracciato la strada verso una maggiore produzione di biometano, con l’obiettivo di raggiungere 2,3 miliardi di metri cubi entro il 2026. BECCS si inserisce perfettamente in questa strategia, aggiungendo un ulteriore tassello verso la riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, il progetto promette di accelerare la produzione di energia rinnovabile, riducendo la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di gas e promuovendo una maggiore indipendenza energetica. In sintesi, BECCS rappresenta una svolta epocale per l’Italia, non solo per le sue potenzialità di decarbonizzazione, ma anche per il suo ruolo nel promuovere l’innovazione e la crescita economica. Se supportato da un quadro normativo appropriato e da una governance solida, questo progetto potrebbe trasformare l’Italia in un centro di eccellenza per la decarbonizzazione a livello globale, guidando la transizione verso un futuro più sostenibile e dimostrando che tecnologia e sostenibilità possono andare di pari passo per affrontare una delle sfide più grandi del nostro tempo.