L’interazione tra giganti digitali e l’industria del commercio accelera e cambia costantemente, tuttavia è possibile tracciare alcune tendenze e obiettivi della prossima rivoluzione digitale del commercio.
Al centro del cambiamento saranno sicuramente posti i canali social, che stanno assurgendo al ruolo di canali vendita completi, per rispondere alle esigenze di una clientela in evoluzione.
Un esempio della trasformazione in atto è Facebook, che dalla seconda metà di maggio ha attivato la sezione “Shops” all’interno delle proprie pagine: parliamo di un notevole passo in avanti verso la realizzazione della creazione di “vetrine virtuali” su Facebook e Instagram.
Si tratta di una scommessa intelligente per Facebook, che non viene utilizzato come canale dedicato alla commercializzazione dei prodotti di grandi marchi, ma come un “portale”, che riesce a sfruttare al meglio il contesto causato dalla pandemia: mettere questa nuova funzionalità sotto la gestione diretta di piccole attività indipendenti, spesso le più colpite dagli effetti collaterali del Covid-19. In tal modo Facebook si garantisce con prodotti che applicano una pubblicità consona allo stile della piattaforma e in grado di mantenere un valore elevato da parte degli inserzionisti, per i quali il social network è diventato in questi mesi il canale di vendita privilegiato.
Per la piattaforma di Zuckenberg si tratta di una grande opportunità commerciale non solo per le revenues di pubblicità diretta, ma anche per lo sviluppo di modalità di pagamento e servizi di supporto: gli utenti avranno la possibilità di contattare direttamente un’azienda utilizzando Facebook Messenger, WhatsApp o Instagram Direct Message per porre domande o tracciare ordini e consegne.
Facebook ha dichiarato che si stanno “ricercando modi per aiutare le piccole imprese a creare, gestire e presentare un programma di fidelizzazione versi gli “Shops” di Facebook”.
Zuckerberg ha recentemente ammesso che Facebook si era precipitato in avanti per lanciare i negozi virtuali volti a trarre vantaggio dall’attuale boom del retail online, affermando che sarebbe anche “positivo” includere servizi di consegna di ristoranti e cibo, sulla strada già tracciata da Deliveroo e Uber Eats, nei prossimi mesi.
Si pensa che questo sia il primo vero passo, almeno in Occidente, verso la nascita del commercio “sociale”, sfruttando sapientemente le tempistiche imposte dalla pandemia, dando a Facebook la possibilità salvare le piccole imprese dopo il lockdown, puntando alla creazione di nuove opportunità di entrate grazie al supporto clienti e alle funzionalità di fidelizzazione.
Alcuni esperti hanno affermato che questa svolta rappresenta una minaccia per Amazon, ad oggi il player che offre la maggior quantità di servizi, senza contare che potrebbe infliggere un colpo molto duro al tradizionale “grande magazzino”, nel caso in cui non si conformi a questa struttura virtuale rapidamente.
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