Ogni bambino ha diritto alla libertà di espressione, sia online che offline e, senz’altro, oggi, la digitalizzazione offre innumerevoli nuove possibilità alle persone di acquisire informazioni e di far conoscere la propria opinione a un’ampia gamma di altre persone. Affinché i bambini non siano esposti a rischi, pur mantenendo il loro diritto a una libertà di espressione e informazione, l’ambiente digitale deve fornire meccanismi di protezione che tengano conto dell’età dei bambini e delle loro capacità in evoluzione: il 24 marzo 2021 il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ha, infatti, lanciato un documento guida sui diritti dei bambini in relazione all’ambiente digitale che integra i loro diritti online nel quadro più ampio della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia.
Il documento di riferimento evidenzia e aumenta la consapevolezza dei rischi che i bambini affrontano online, nonché le opportunità che l’ambiente online offre loro, esortando tutti i responsabili del settore pubblico e privato ad agire per affrontarli.
Nel mese di Febbraio, dunque, è stato annunciato che il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ha adottato il Commento generale 25 sui diritti dei bambini nell’ambiente digitale: i bambini di oggi, sono parzialmente consapevoli del fatto che le tecnologie digitali siano “vitali per la loro vita attuale e per il loro futuro”. Dal momento che l’ambiente digitale è in continua evoluzione ed espansione ed in considerazione del fatto che i gli interessi dei più piccoli differiscono da quelli degli adulti, bisogna prendere atto del fatto che i rischi e delle opportunità associati al coinvolgimento dei bambini nell’ambiente digitale cambiano a seconda della loro età e stadio di sviluppo.
Sui governi incombe sia la responsabilità circa la valutazione dell’impatto sui bambini di Internet, della raccolta e gestione dei dati, delle decisioni algoritmiche relative all’accesso alle risorse e all’istruzione, dell’identità digitale, che la responsabilità di promuovere l’accesso dei bambini alle informazioni.
Partendo dal lavoro sulla promozione della libertà di espressione, dei diritti dei bambini all’istruzione, compreso un approccio all’apprendimento permanente e l’alfabetizzazione mediatica e informativa, l’UNESCO ha partecipato a queste consultazioni sottolineando tra l’altro l’importanza di garantire un approccio equilibrato affinché i bambini traggano beneficio dall’impegno con ambiente: quanto prima i bambini vengono esposti ai media e alle competenze di alfabetizzazione informativa, tanto più diventano esigenti e critici riguardo all’informazione, al digitale e ai contenuti multimediali.
In conclusione, quando si pensa alla futura società digitale, qualsiasi normativa deve essere adattata per proteggere e salvaguardare i diritti fondamentali, all’interno dei quali rientrano i diritti digitali, strettamente legati alla libertà di espressione e alla privacy (quelli che consentono alle persone di accedere, utilizzare, creare e pubblicare media digitali, nonché computer o altri dispositivi elettronici e reti di comunicazione).
I progressi tecnologici sono costanti e ciascuno porta con sé la necessità di un nuovo quadro normativo: l’iperconnettività che il 5G facilita, la raccolta di dati con dispositivi da Internet of Things, l’analisi degli stessi con Big Data e l’utilizzo di Edge Computing per il trattamento, generano la necessità di regolamentare tale traffico di informazioni, garantendo, nel complesso, tra adulti e bambini, i diritti delle persone.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.